
Martedi' 19 maggio, ore 13.15, riceviamo la telefonata dall'Ente....
Stiamo dando forma al nostro futuro, abbiamo scelto quello che sarà, molto probabilmente, l'Ente che seguirà il nostro percorso adottivo:
SOS BAMBINO un Ente di Vicenza che abbiamo contattato circa due mesi fa e che ci ha ispirato subito fiducia.
Questo ente lavora con la Russia, Ucraina, Messico, Colombia e non chiede la rinuncia all'idoneita' all'adozione nazionale (questo era per noi un punto molto importante!)
A giugno parteciperemo ai corsi da loro organizzati, poi dovremo dare formalmente il mandato (e loro eventualmente accettarlo...: molti non sanno che l'ente stesso puo' rifiutare il mandato, credo siano casi rari, ma può succedere).
Saremo presto chiamati a scegliere il Paese del nostro bambino: ragionando io e Max abbiamo pensato alla Colombia. Il governo Colombiano è molto attento alla salute dei suoi bambini e li ospita in casa famiglia, non in orfanotrofi come in Russia e Ucraina o altri Paesi dell'est europeo.
La differenza, in termini di accudimento e stimolazione del bimbo, e' enorme. Ma la Colombia pone anche dei limiti molto precisi all'eta' dell'adottando rispetto all'eta' dei genitori: per noi, che abbiamo di media 45 anni, il bimbo sarà sui 7-8 anni, quindi ben oltre "l'eta' prescolare" che avevamo chiesto fin dall'inizio.
Le motivazioni che sottostanno alla scelta di un Paese o l'altro sono molte e non possono essere solo di cuore, ma anche molto razionali. Si tratta di mettere sul piatto i pro e i contro in merito all'adozione in un Paese o l'altro che l'Ente - se e' un ente serio - ti mette davanti (motivazioni di tipo sanitario, logistico, di tempistiche, eta' del bimbo etc etc...). La scelta è definitiva e i futuri genitori devono tenere conto delle loro aspettative e delle loro forze.
b.