Abbiamo appena completato il secondo step verso l'adozione con tutta una serie di esami del sangue : dal colesterolo ai trigliceridi, passando per l'esame delle urine, fino all'esame per l'HIV.
Tutto bene e, tra l'altro, specificando sulla richiesta medica che si tratta di esami "per l'adozione" sono del tutto gratuiti. Vabbe', e' una buona cosa e ci siamo fatti entrambi un bel tagliando.
Successivamentem a seconda del Paese che verra' scelto per l'adozione, saremo chiamati a sostenere altri accertamenti medici.
E' proprio vero: gli esami non finiscono mai!
mercoledì 19 dicembre 2007
giovedì 22 novembre 2007
COORDINAMENTO NAZIONALE "AMICI DELL'ADOZIONE"
2^ inchiesta su adozione su Repubblica di oggi:il racconto dell'odissea di un'adozione internazionale
(www.amiciadozione.it info@amiciadozione.it)
Sul quotidiano La Repubblica di oggi, 21 novembre, è stato pubblicato alle pagg. 32-33, a firma di Concita De Gregorio, il 2° della serie di articoli-dossier sull'adozione (il primo è stato pubblicato lo scorso 15 novembre). Il titolo dell'articolo è "Dalla Basilicata alla Polonia, il lungo viaggio dell'adozione".La giornalista, a differenza del primo articolo, si sofferma di più sulle emozioni del percorso adottivo, sia da parte dei genitori sia da parte del bambino. Si racconta in particolare il soggiorno all'estero, evidenziando spesso gli interessi economici di intermediari all'estero e in Italia.
Si evidenzia che le famiglie sono vittime di un sistema complicato, farraginoso e costoso. Ma si fa anche notare che le aspiranti coppie adottive, spinte da un grande desiderio di "famiglia" accettano e superano ogni prova.
Ancora una volta ci poniamo dunque la solita domanda. Perchè di fronte a tutto questo il nostro Governo e l'Unione Europea che tanto potrebbero fare..... non fanno nulla? I bambini e la famiglia interessano davvero ai politici?
Noi è 2 due anni che ci mobilitiamo perchè qualche cosa cambi. Siamo stati a Roma un'infinità di volte; siamo anche andati a Bruxelles. I bambini crescono con una velocità incredibile, la politica si muove con una velocità da tartaruga..... zoppa. Poi se un cittadino italiano viene aggredito da uno straniero (pensiamo al caso della donna di Roma uccisa da un Rom) per una settimana intera tutti i politici su televisioni e giornali parlano solo di questo, demonizzando un intero popolo. Siamo tutti sconvolti per la fine di quella signora, ma ai 100.000 orfani senza speranze della Romania qualcuno pensa? Delle 600 pratiche di adozione bloccate in Bielorussia qualcuno si preoccupa? Del fatto che gli italiani sono gli unici che non possono recarsi ad adottare nella Repubblica russa qualcuno si preoccupa?Insomma, un esercito di bambini orfani nel mondo invecchia nell'indifferenza più totale. Riflettiamo, ma soprattuto pensiamo a cosa fare, fare, fare. Noi continueremo a lottare.
(www.amiciadozione.it info@amiciadozione.it)
Sul quotidiano La Repubblica di oggi, 21 novembre, è stato pubblicato alle pagg. 32-33, a firma di Concita De Gregorio, il 2° della serie di articoli-dossier sull'adozione (il primo è stato pubblicato lo scorso 15 novembre). Il titolo dell'articolo è "Dalla Basilicata alla Polonia, il lungo viaggio dell'adozione".La giornalista, a differenza del primo articolo, si sofferma di più sulle emozioni del percorso adottivo, sia da parte dei genitori sia da parte del bambino. Si racconta in particolare il soggiorno all'estero, evidenziando spesso gli interessi economici di intermediari all'estero e in Italia.
Si evidenzia che le famiglie sono vittime di un sistema complicato, farraginoso e costoso. Ma si fa anche notare che le aspiranti coppie adottive, spinte da un grande desiderio di "famiglia" accettano e superano ogni prova.
Ancora una volta ci poniamo dunque la solita domanda. Perchè di fronte a tutto questo il nostro Governo e l'Unione Europea che tanto potrebbero fare..... non fanno nulla? I bambini e la famiglia interessano davvero ai politici?
Noi è 2 due anni che ci mobilitiamo perchè qualche cosa cambi. Siamo stati a Roma un'infinità di volte; siamo anche andati a Bruxelles. I bambini crescono con una velocità incredibile, la politica si muove con una velocità da tartaruga..... zoppa. Poi se un cittadino italiano viene aggredito da uno straniero (pensiamo al caso della donna di Roma uccisa da un Rom) per una settimana intera tutti i politici su televisioni e giornali parlano solo di questo, demonizzando un intero popolo. Siamo tutti sconvolti per la fine di quella signora, ma ai 100.000 orfani senza speranze della Romania qualcuno pensa? Delle 600 pratiche di adozione bloccate in Bielorussia qualcuno si preoccupa? Del fatto che gli italiani sono gli unici che non possono recarsi ad adottare nella Repubblica russa qualcuno si preoccupa?Insomma, un esercito di bambini orfani nel mondo invecchia nell'indifferenza più totale. Riflettiamo, ma soprattuto pensiamo a cosa fare, fare, fare. Noi continueremo a lottare.
lunedì 5 novembre 2007
E se il bimbo non mi piace quando lo vedo?
"E se il bimbo non mi piace quando lo vedo?". Questa e' una domanda che i genitori adottandi si pongono, e' umano preoccuparsi di questo.
L'assistente sociale che ha anticipato questo discorso durante l'ultima riunione ci ha detto: " E se voi non piacete a lui?".
Caspita!! ecco come puo' cambiare il senso delle cose guardandole da un altro punto di vista...
Il bambino che ti incontra per la prima volta non puo' sapere il calvario che magari tu hai passato per arrivare a conoscerlo, non puo' sapere cosa significa che da quel giorno in poi sara' tuo figlio (che cosa significa per lui "essere figlio"?!), non sa che vita andra' a fare: tutto il suo mondo fino a quel momento erano le case famiglia o un istituto.
Per quanto pessime siano le sue condizioni, il bambino conosce ormai tutto l'ambiente e le persone che lo circondano e si sente sicuro. Cosa deve viceversa provare quando lo si porta via dalle sue certezze (per quanto non belle) , dai suoi amici?
Uno degli errori che fanno i nuovi genitori e' aspettarsi un bimbo che gli butti subito le braccia al collo, quando viceversa potrebbe ricevere un morso...
Rispetto per i tempi del bambino, questa e' una delle cose che dovremo imparare maggiormente.
L'assistente sociale che ha anticipato questo discorso durante l'ultima riunione ci ha detto: " E se voi non piacete a lui?".
Caspita!! ecco come puo' cambiare il senso delle cose guardandole da un altro punto di vista...
Il bambino che ti incontra per la prima volta non puo' sapere il calvario che magari tu hai passato per arrivare a conoscerlo, non puo' sapere cosa significa che da quel giorno in poi sara' tuo figlio (che cosa significa per lui "essere figlio"?!), non sa che vita andra' a fare: tutto il suo mondo fino a quel momento erano le case famiglia o un istituto.
Per quanto pessime siano le sue condizioni, il bambino conosce ormai tutto l'ambiente e le persone che lo circondano e si sente sicuro. Cosa deve viceversa provare quando lo si porta via dalle sue certezze (per quanto non belle) , dai suoi amici?
Uno degli errori che fanno i nuovi genitori e' aspettarsi un bimbo che gli butti subito le braccia al collo, quando viceversa potrebbe ricevere un morso...
Rispetto per i tempi del bambino, questa e' una delle cose che dovremo imparare maggiormente.
mercoledì 17 ottobre 2007
APPELLO: cinque famiglie non riescono a completare l'adozione di bimbi Rumeni

Vi allego l’appello che appare sul sito di Amici Adozione (http://www.amiciadozione.it/adozione-appello.htm). E’ il sito di un amico di Ferrara, Marco Cappellari, che sta facendo tutto il possibile per migliorare il “sistema” delle adozioni al fine di velocizzare , pur garantendo la sicurezza del bambino, il processo dell’adozione. Lui stesso ha adottato una bella bambina e ha visto quanto le lungaggini e la burocrazia di fatto facciano in modo che ci siano tanti bambini in istituto in attesa di una famiglia.
Se avete voglia e siete d’accordo, c’e’ da spedire una mail per sensibilizzare chi di dovere al caso di cinque famiglie italiane alle quali e’ stata negata la possibilita’ di completare l’adozione dei bambini che hanno conosciuto, in seguito ad una legge del 2004 che ha chiuso la Romania all’adozione internazionale.
Queste famiglie portano avanti una battaglia pesantissima e coraggiosa. A noi una mail non costa niente, se siete d’accordo e se ne avete voglia fate girare l’appello.
grazie.
Se avete voglia e siete d’accordo, c’e’ da spedire una mail per sensibilizzare chi di dovere al caso di cinque famiglie italiane alle quali e’ stata negata la possibilita’ di completare l’adozione dei bambini che hanno conosciuto, in seguito ad una legge del 2004 che ha chiuso la Romania all’adozione internazionale.
Queste famiglie portano avanti una battaglia pesantissima e coraggiosa. A noi una mail non costa niente, se siete d’accordo e se ne avete voglia fate girare l’appello.
grazie.
mercoledì 3 ottobre 2007
Tutti a Scuola

Ieri e' cominciato il nostro "percorso informativo per l'adozione" con il primo di un ciclo di incontri che avranno luogo con la partecipazione di assistenti sociali, psicologi e rappresentanti degli Enti che si occupano di adozioni internazionali. Questi incontri sono propedeutici rispetto a tutte le altre pratiche per l'adozione: solo finito questo ciclo di incontri potremo procedere con l'indagine sanitaria, poi quella psicologica e finalmente con la presentazione della domanda di "Disponibilita' ad adottare" al Tribunale. Da quanto ho capito questo iter e' previsto per la nostra citta' (forse tutta l'Emilia-Romagna), mentre in altre le precedenze sono diverse: per esempio la presentazione della domanda la tribunale avviene molto prima.
Presenti 7 coppie di aspiranti genitori su 8 previste: la finalita' dell'incontro e' , ovvio, dare una serie di prime informazioni sulle quali le coppie possano meditare prima di procedere ai passi successivi.
Ieri si e' parlato solo degli aspetti normativi dell'adozione, dalle prossime si entrera' un po' piu' nel vivo e immagino si tratteranno argomenti un po' piu' coinvolgenti.
L'età media delle persone presenti era sui 35 anni, un paio di coppie si erano appena sposate, dopo anni di convivenza, giusto giusto ai fini dell'adozione perche' ancora la nostra legge non riconosce le coppie di fatto.
L'età massima tra l'adottante e l'adottato e' stata alzata a 45 anni, calcolata sull'eta' del genitore piu' giovane, il che e' una buona cosa.
Il prossimo incontro avverrà tra 15 giorni. Speriamo che in quella stanza faccia un po' meno caldo....
sabato 14 luglio 2007
CHIUSO PER FERIE....

A conti mal fatti, visto che gli incontri saranno piu' o meno 4, intervallati da una settimana di riposo e "cogitazione" di quanto detto nell'ultima riunione, finiremo probabilmente prima di Natale, e quindi si scivolerà inevitabilmente verso gennaio.
Porta pazienza......
mercoledì 27 giugno 2007
Bambini, Grilli Parlanti e Carta Vetrata
Dal Blog di Dario "GIAPATOI" : la voce disincantata, che pubblico integralmente, di un nuovo amico che prima di noi ha concluso felicemente il suo percorso di adozione.
ciao Zio!
27 giugno 2007
BAMBINi , GRILLi PARLANTi e CARTA VETRATA
Sono passati sette anni e Malinki Parasionak (maialino), cresce, bello sano e tecnologicamente viziato.
Per ora la cosa più difficile da affrontare è stato il felice imbarazzo di perdere un set con l'esuberante tennista che mi trovo per casa .
Per sublime contrasto mi vengono in mente tutte le parole dei sapienti assistenti sociali, soloni , psicologi , politici,giudici , passanti e fancazzisti che mi è toccato in sorte di ascoltare, con la pena di essere pure costretto a dar loro d'intesa.
Certo signor assistente sociale,
è evidente che se due persone " hanno in casa troppe foto dei nipoti sul comodino , non sono pronti ad accogliere un bambino".
Certo signor psicologo,
è normale che se due persone " hanno capacità , principi morali e convinzione ma....non hanno saputo mettersi in contatto col proprio io profondo ma affrontano i problemi con razionalità non sono pronti ad accogliere un bambino"
Certo signor Giudice,
è pacifico che se un uomo di quarant'anni astemio che però a sedici ha dovuto affrontare e superare qualche problema con un padre quasi alcoolista non è pronto ad accogliere un bambino.
Certo signor Tribunale ,
avere un bambino naturalmente e pretendere di continuare il percorso adottivo è sicuramente indice di malsana follia, non si è pronti ad accogliere un bambino.
Certo Presidenti di Associazioni debitamente riconosciute è come dite voi: è il bambino che ha bisogno di una famiglia, non importa quali siano i sogni degli aspiranti genitori adottivi.
Sono solo volontari, per definizione disinteressati.
L'importante è che paghino le iscrizioni, che versino l'obolo, che frequentino , e paghino, sei o sette corsi d'istruzione.
L'importante è sapere che per l'adottante
le domande paiono sincere ma le risposte devono essere ipocrite.
L'importante è continuare a credere che è " meglio , se possibile, che i poveri orfanelli rimangano nel loro ambiente sociale",mentre il buon Putin organizza delle belle scuole militari per i suoi orfani maschi con una bel viaggio premio finale in Cecenia
..... tanto , chi piange un orfano?
Tante sono e molte sarebbero da dire,
L'idea più allettante sarebbe quella di raccontarle
sulla punta di un Kalašnikov.
Non so , se qualcuno è in mezzo al guado ed ha bisogno di conforto , sappia che con calma , molta calma ........ritornammo infine a riveder le stelle......ed a perdere felicemente a tennis.
Dario
ciao Zio!
27 giugno 2007
BAMBINi , GRILLi PARLANTi e CARTA VETRATA
Sono passati sette anni e Malinki Parasionak (maialino), cresce, bello sano e tecnologicamente viziato.
Per ora la cosa più difficile da affrontare è stato il felice imbarazzo di perdere un set con l'esuberante tennista che mi trovo per casa .
Per sublime contrasto mi vengono in mente tutte le parole dei sapienti assistenti sociali, soloni , psicologi , politici,giudici , passanti e fancazzisti che mi è toccato in sorte di ascoltare, con la pena di essere pure costretto a dar loro d'intesa.
Certo signor assistente sociale,
è evidente che se due persone " hanno in casa troppe foto dei nipoti sul comodino , non sono pronti ad accogliere un bambino".
Certo signor psicologo,
è normale che se due persone " hanno capacità , principi morali e convinzione ma....non hanno saputo mettersi in contatto col proprio io profondo ma affrontano i problemi con razionalità non sono pronti ad accogliere un bambino"
Certo signor Giudice,
è pacifico che se un uomo di quarant'anni astemio che però a sedici ha dovuto affrontare e superare qualche problema con un padre quasi alcoolista non è pronto ad accogliere un bambino.
Certo signor Tribunale ,
avere un bambino naturalmente e pretendere di continuare il percorso adottivo è sicuramente indice di malsana follia, non si è pronti ad accogliere un bambino.
Certo Presidenti di Associazioni debitamente riconosciute è come dite voi: è il bambino che ha bisogno di una famiglia, non importa quali siano i sogni degli aspiranti genitori adottivi.
Sono solo volontari, per definizione disinteressati.
L'importante è che paghino le iscrizioni, che versino l'obolo, che frequentino , e paghino, sei o sette corsi d'istruzione.
L'importante è sapere che per l'adottante
le domande paiono sincere ma le risposte devono essere ipocrite.
L'importante è continuare a credere che è " meglio , se possibile, che i poveri orfanelli rimangano nel loro ambiente sociale",mentre il buon Putin organizza delle belle scuole militari per i suoi orfani maschi con una bel viaggio premio finale in Cecenia
..... tanto , chi piange un orfano?
Tante sono e molte sarebbero da dire,
L'idea più allettante sarebbe quella di raccontarle
sulla punta di un Kalašnikov.
Non so , se qualcuno è in mezzo al guado ed ha bisogno di conforto , sappia che con calma , molta calma ........ritornammo infine a riveder le stelle......ed a perdere felicemente a tennis.
Dario
venerdì 15 giugno 2007
Blog, si. Blog, no.
Corrado si chiede "perchè due persone corrette e bene intenzionate, debbano fare corso, indagine psicologica, associazione, ecc., per un atto di generosità e bello come l'adozione......"
Io ho deciso di considerare questo percorso un po’ come la gravidanza. Una donna e un uomo “incinti” hanno circa 9 mesi di tempo per abituarsi all’idea che diventeranno genitori, per informarsi, per “crescere” con questo bimbo che nascera’. In un certo senso e’ la stessa cosa, io non ho mai sentito un fortissimo bisogno di figli di “pancia” (sapevo che non ne avrei potuti avere se non con enormi difficolta'), ho voglia di bambini, non importa di chi e’ il Dna. Forse un domani scopriro’ che pero’ questo non e’ vero e magari uno psicologo mi aiutera’ a fare chiarezza: purtroppo anche le migliori intenzioni possono poi essere smentite da sentimenti o pensieri rimossi.
Probabilmente con il tempo, affrontando le reali difficolta’ che questo progetto comporta, cambiero’ idea sull'utilita' di un tragitto cosi' lungo e complicato, ma per ora voglio pensare che sarà bello fare questo percorso e che tutto andra' bene. La burocrazia ha gia' colpito con qualche tortuosita', ma per ora ne risentiamo poco. Sono assolutamente d'accordo, comunque, che ci vogliano delle regole e dei controlli sui probabili futuri genitori, ma se un domani mi daranno dei bambini come e se sapro' davvero crescerli bene non lo so e dubito fortemente che me lo possa dire uno psicologo. Tra l'altro quanto incidera' su questi bambini il fatto di essere stati a suo tempo abbandonati, le eventuali esperienze pre-adozione, se stranieri il trauma di essere trascinati via da un paese che comunque, fino a quel momento,era tutta la loro vita...boh!! E' giusto che ci siano dei controlli, nell'interesse del bambino, mica mio e di Max. Ma lo psicologo che ci dovra' testare sara' una persona seria? sara' davvero bravo e motivato o sara' un burocrate stipendiato che deve solo compilare delle schede? e avra' una buona dose di sensibilita' anche per noi "poveri aspiranti genitori"? Non sono mica convina che con la laurea in psicologia queste cose siano davvero scontate...
Le paure sono tante e non lo so se sono davvero cosi' equilibrata ma soprattutto se sapro' allevare un figlio e dargli abbastanza amore.
Stefano dice che forse un blog e' invasivo di chi ancora non c'e': trovo che prima di tutto sto mettendo me stessa a nudo di fronte a tutti e sto cercando di essere onesta, perche' onestamente dovro' affrontare anche le indagini psicologiche cui saremo sottoposti (e non e' che ne abbia proprio voglia eh?!). Non voglio creare un blog per essere "utile" ad altri, ma essere "utile" principalmente a me stessa e al mio percorso verso l'adozione. Se troveremo persone disponibili a confrontarsi con noi sara' una risorsa in piu' e spero anche un sostegno reciproco, ma il blog nasce per noi e per il nostro bambino. E' la sua storia, in un certo senso, e non lo so se sara' la "storia" di altri bambini e di altri aspiranti genitori.
Non ho trovato altri diari di questo genere, perche'? forse che c'e' ancora del pudore nei confronti dell'adozione? forse che ci si considera genitori di serie "B" e non lo si "pubblicizza"? forse che semplicemente non ho cercato bene? Non so se continuero' questo blog, se mi stufero', se scopriro' che e' inutile, che non ne ho piu' voglia. E' un diario, potevo tenerlo per me , sul mio computer o su un diario di carta, ma e' anche una esperienza che voglio condividere. Se mi accorgero' che e' invasivo per il bambino e se i miei amici mi faranno capire che si sta prendendo una strada tortuosa, blocchero' il blog. E' per questo che vi voglio vicini, so che siete positivamente critici e mi aiuterete per quanto possibile a non fare passi falsi.
barby
Io ho deciso di considerare questo percorso un po’ come la gravidanza. Una donna e un uomo “incinti” hanno circa 9 mesi di tempo per abituarsi all’idea che diventeranno genitori, per informarsi, per “crescere” con questo bimbo che nascera’. In un certo senso e’ la stessa cosa, io non ho mai sentito un fortissimo bisogno di figli di “pancia” (sapevo che non ne avrei potuti avere se non con enormi difficolta'), ho voglia di bambini, non importa di chi e’ il Dna. Forse un domani scopriro’ che pero’ questo non e’ vero e magari uno psicologo mi aiutera’ a fare chiarezza: purtroppo anche le migliori intenzioni possono poi essere smentite da sentimenti o pensieri rimossi.
Probabilmente con il tempo, affrontando le reali difficolta’ che questo progetto comporta, cambiero’ idea sull'utilita' di un tragitto cosi' lungo e complicato, ma per ora voglio pensare che sarà bello fare questo percorso e che tutto andra' bene. La burocrazia ha gia' colpito con qualche tortuosita', ma per ora ne risentiamo poco. Sono assolutamente d'accordo, comunque, che ci vogliano delle regole e dei controlli sui probabili futuri genitori, ma se un domani mi daranno dei bambini come e se sapro' davvero crescerli bene non lo so e dubito fortemente che me lo possa dire uno psicologo. Tra l'altro quanto incidera' su questi bambini il fatto di essere stati a suo tempo abbandonati, le eventuali esperienze pre-adozione, se stranieri il trauma di essere trascinati via da un paese che comunque, fino a quel momento,era tutta la loro vita...boh!! E' giusto che ci siano dei controlli, nell'interesse del bambino, mica mio e di Max. Ma lo psicologo che ci dovra' testare sara' una persona seria? sara' davvero bravo e motivato o sara' un burocrate stipendiato che deve solo compilare delle schede? e avra' una buona dose di sensibilita' anche per noi "poveri aspiranti genitori"? Non sono mica convina che con la laurea in psicologia queste cose siano davvero scontate...
Le paure sono tante e non lo so se sono davvero cosi' equilibrata ma soprattutto se sapro' allevare un figlio e dargli abbastanza amore.
Stefano dice che forse un blog e' invasivo di chi ancora non c'e': trovo che prima di tutto sto mettendo me stessa a nudo di fronte a tutti e sto cercando di essere onesta, perche' onestamente dovro' affrontare anche le indagini psicologiche cui saremo sottoposti (e non e' che ne abbia proprio voglia eh?!). Non voglio creare un blog per essere "utile" ad altri, ma essere "utile" principalmente a me stessa e al mio percorso verso l'adozione. Se troveremo persone disponibili a confrontarsi con noi sara' una risorsa in piu' e spero anche un sostegno reciproco, ma il blog nasce per noi e per il nostro bambino. E' la sua storia, in un certo senso, e non lo so se sara' la "storia" di altri bambini e di altri aspiranti genitori.
Non ho trovato altri diari di questo genere, perche'? forse che c'e' ancora del pudore nei confronti dell'adozione? forse che ci si considera genitori di serie "B" e non lo si "pubblicizza"? forse che semplicemente non ho cercato bene? Non so se continuero' questo blog, se mi stufero', se scopriro' che e' inutile, che non ne ho piu' voglia. E' un diario, potevo tenerlo per me , sul mio computer o su un diario di carta, ma e' anche una esperienza che voglio condividere. Se mi accorgero' che e' invasivo per il bambino e se i miei amici mi faranno capire che si sta prendendo una strada tortuosa, blocchero' il blog. E' per questo che vi voglio vicini, so che siete positivamente critici e mi aiuterete per quanto possibile a non fare passi falsi.
barby
mercoledì 13 giugno 2007
Chi trova un amico, trova un tesoro!

Oggi ho raccontato in mailing list che da ieri e' iniziato ufficialmente il percorso per l'adozione e ho ricevuto dagli amici carinissimi pensieri di sostegno ed affetto.
Tra gli altri Sergio mi scrive dal suo blog personale: "Ti rispondo qui http://strange.antville.org/stories/1645719/e se me lo consenti anche sul TNT (http://www.tienneti.com/). Quella del blog e' una bella idea e vorrei darle la maggior risonanza possibile."
E' proprio vero, "Chi trova un amico trova un tesoro!".
(Celine, la nostra dolcissima amica Monegasca, ha anche cercato di farsi adottare, almeno per qualche mese all'anno. A sostegno della sua candidatura ha dichiarato "Non sporco e mangio poco" hihihihihi!!).
barby
martedì 12 giugno 2007
Il primo colloquio

Oggi primo atto ufficiale: abbiamo preso appuntamento con l'assistente sociale per un primo colloquio informativo. Ci siamo trovati davanti ad una ragazza giovane, molto disponibile, con un bel modo di fare e di spiegare. Ci ha fornito alcune informazioni base e ci ha caldeggiato la partecipazione a dei corsi di preparazione che, per noi, partiranno ad ottobre. A questi corsi sara' presente un'assistente sociale e uno psicologo: l'obiettivo e' quello di informare e preparare i futuri (si spera!) genitori alle difficolta' che potranno incontrare. Dovremo metterci molto in discussione, non dare niente per scontato, ma sara' per il bene del bambino. Il Motto e' chiaro: "una famiglia per un bambino", non "un bambino per una famiglia". La differenza e' notevole. Siamo davvero pronti ad affrontare questo percorso? alla fine del colloquio ero un po' frastornata: tutto quello che razionalmente ho ascoltato, capito ed approvato, nel mio cuore si confonde e mi preoccupa. Ma vogliamo andare avanti, ci vogliamo provare, seriamente. Max mi conforta molto, credo che insieme ce la possiamo fare.
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